Consent Mode V2: la guida specifica per non auto sabotarsi e comprendere come sfruttare l’aggiornamento
Per agevolare gli inserzionisti nel raccogliere consensi in modo più efficace e di mantenere attive le proprie campagne pubblicitarie nel rispetto delle normative sulla privacy è stato introdotto Google Consent Mode V2. La versione Google Consent Mode V2 è stata implementata per adattarsi alle rigorose leggi sulla privacy in Europa, per questo la nuova versione Consent Mode V2 consente ai siti web di rispettare le preferenze degli utenti riguardo alla raccolta di dati, mantenendo al contempo la capacità di effettuare analisi, fare pubblicità mirate e continuare le attività, nonostante sempre più persone scelgano di non concedere il consenso al tracciamento online, arrivando al 70% di rifiuto dei cookies. Effettivamente Consent Mode V2 permette ai siti di operare nel contesto digitale dove la protezione della privacy è una priorità crescente, senza dover sacrificare completamente la raccolta di dati.
Digital Services Act (DSA) e Consent Mode V2: sinergia per la privacy
Il Digital Services Act (DSA) segna un punto di svolta decisivo nella regolamentazione dei servizi digitali all’interno dell’Unione Europea. Concepite per affrontare le sfide poste dall’evoluzione del panorama digitale, le disposizioni del DSA puntano a instaurare un ambiente online più sicuro e affidabile, imponendo nuovi obblighi di trasparenza e responsabilità ai fornitori di servizi digitali. Al centro del DSA vi è l’ambizione di proteggere i diritti online dei cittadini europei, combattendo la diffusione di contenuti illegali e garantendo che le piattaforme digitali operino in maniera equa e trasparente. Attraverso la regolamentazione di come i contenuti vengono gestiti, moderati e rimossi, il DSA si propone di bilanciare la libertà di espressione con la necessità di proteggere gli utenti da danni online. Inoltre, il DSA incoraggia l’adozione di sistemi efficaci di gestione del consenso, come il Google Consent Mode V2, assicurando che la raccolta e l’uso dei dati degli utenti rispettino i principi fondamentali della privacy e della protezione dei dati personali. Con l’introduzione del DSA, l’Unione Europea stabilisce nuovi standard globali per la sicurezza e la trasparenza online, riaffermando il suo ruolo pionieristico nella regolamentazione dell’economia digitale.
Che differenza ci sono tra pixel di tracciamento, cookie e tag google?
Pixel di tracciamento, cookie e tag Google sono tutti strumenti utilizzati nel marketing digitale e nell’analisi web, ma hanno scopi e modalità di funzionamento distinti. Ecco una panoramica delle differenze principali:
Pixel di Tracciamento
- Cos’è: Un pixel di tracciamento è un piccolo frammento di codice inserito in una pagina web o in un’email che, una volta caricato, può registrare determinate azioni degli utenti, come visite a una pagina o conversioni. Spesso è rappresentato da un’immagine trasparente di dimensioni 1×1 pixel, invisibile all’utente.
- Scopo: Viene utilizzato per tracciare il comportamento degli utenti, misurare l’efficacia delle campagne pubblicitarie e personalizzare l’esperienza utente.
- Esempi di Utilizzo: Monitoraggio delle conversioni in campagne pubblicitarie, remarketing, tracciamento delle aperture di email.
Cookie
- Cos’è: Un cookie è un piccolo file di testo che viene salvato sul dispositivo dell’utente quando visita un sito web. Contiene informazioni relative alla navigazione dell’utente, che possono essere poi riaccesse dal server web nelle visite successive.
- Scopo: I cookie servono a migliorare l’esperienza di navigazione memorizzando preferenze utente, dati di login, comportamenti di navigazione e altre informazioni utili sia per l’utente che per i gestori del sito.
- Esempi di Utilizzo: Mantenimento delle sessioni utente, personalizzazione dell’esperienza di navigazione, analisi statistica.
Tag Google
- Cos’è: Un tag Google (o Google Tag) fa parte di servizi come Google Analytics e Google Ads. Si tratta di un pezzo di codice JavaScript che viene inserito nelle pagine web per raccogliere dati e integrare diverse funzionalità di tracciamento e analisi fornite da Google.
- Scopo: Utilizzato per raccogliere dati sull’interazione degli utenti con il sito web e monitorare l’efficacia delle campagne pubblicitarie. Permette inoltre l’integrazione con altri strumenti Google, come la conversione di Google Ads e le funzionalità di remarketing.
- Esempi di Utilizzo: Analisi del traffico web e del comportamento degli utenti, tracciamento delle conversioni di Google Ads, personalizzazione delle campagne pubblicitarie.
In sintesi, mentre i cookie sono utilizzati per memorizzare dati sul lato utente per personalizzare l’esperienza di navigazione e mantenere le informazioni tra le sessioni, i pixel di tracciamento sono specificamente progettati per raccogliere dati sull’interazione degli utenti. I tag Google, d’altra parte, sono utilizzati per integrare e gestire i vari servizi di tracciamento e analisi offerti da Google, fungendo da ponte tra il sito web e le piattaforme Google.
Google Consent Mode: perché la versione precedente non era profittevole per gli inserzionisti
La versione precedente di Google Consent Mode non garantiva un consenso trasparente e conforme alle normative sulla privacy, limitando la raccolta di dati per scopi pubblicitari. Senza un consenso adeguato, gli inserzionisti non potevano monitorare efficacemente il comportamento degli utenti online, compromettendo l’ottimizzazione delle campagne pubblicitarie. L’uso di soluzioni non conformi al GDPR e ad altre normative sulla privacy esponeva gli inserzionisti al rischio di multe e sanzioni legali significative. Google Consent Mode V2 nasce come risposta alle preoccupazioni riguardanti la privacy degli utenti e la conformità normativa, specialmente nell’ambito dell’Unione Europea (UE).
Google Consent Mode versione precedente e Consent mode V2: differenza?
Prima di immergerci nella versione di Google Consent Mode V2, è importante capire le differenze rispetto alla versione precedente. La modalità di consenso di base bloccava tutti i cookies fino all’accettazione del consenso da parte dell’utente, mentre la nuova versione offre una scelta più frammentata, consentendo un caricamento selettivo dei pixel di tracciatura anche in assenza di consenso esplicito. Inoltre, l’attivazione della modalità di base richiede il consenso esplicito dell’utente per la profilazione, mentre la modalità avanzata permette il caricamento differito dei tag Google solo se è già stato espresso un consenso implicito tramite l’utente che continua a navigare sul sito.
I nuovi parametri introdotti di Google Consent Mode V2 a cosa servono?
Google Consent Mode V2 introduce nuovi parametri e funzionalità per offrire una maggiore precisione nella raccolta dei consensi e una personalizzazione più avanzata delle campagne pubblicitarie. Ad esempio, l’introduzione di nuovi stati di consenso come “ad user_data” e “ad personalization” consente una gestione specifica delle preferenze degli utenti e una migliore ottimizzazione delle strategie di advertising. Andando nel dettaglio, Google Consent Mode V2 permette agli inserzionisti di gestire in modo più flessibile i pixel di tracciatura e di rispettare le preferenze degli utenti in merito all’utilizzo dei cookie e degli identificatori di app. Inoltre è utilizzato per raccogliere separatamente il consenso degli utenti per i cookie legati alla pubblicità e quelli legati all’analisi, garantendo una maggiore conformità normativa e trasparenza.
Questo si traduce in:
- Maggiore controllo per l’utente: ha possibilità di scelta su quali dati condividere con siti web e inserzionisti
- Maggiore flessibilità per gli inserzionisti: ottengono consensi personalizzati e pertinenti in grado di garantire l’efficacia delle ads
- Maggiore trasparenza per i siti web: porta ad avere una raccolta dati trasparente che aiuta a costruire un rapporto di fiducia con i loro utenti.
Come abbiamo detto, per le aziende e i professionisti del settore digitale, l’adozione del Google Consent Mode V2 è indispensabile per diversi motivi dal momento che la sua introduzione aiuta le aziende a mantenere attive le proprie campagne pubblicitarie su Google Ads, garantendo al contempo la conformità normativa ai regolamenti sulla privacy come il GDPR e il DSA. In secondo luogo l’introduzione del nuovo sistema che va a sostituire Google Consent Mode migliora la reputazione del marchio e la soddisfazione del cliente.
Cos’è Google Consent Mode V2 e perché è un vantaggio per gli inserzionisti?
Il protocollo di Google Consent Mode V2 tutela gli utenti maggiormente perché introduce un controllo più preciso su come i dati vengono utilizzati integrando livelli specifici di consenso. Infatti è progettato per consentire agli utenti di comunicare il proprio consenso all’utilizzo di cookie e identificatori di app, grazie ai due nuovi parametri. Questo consente a Google di garantire conformità alle normative sulla privacy dell’UE e una personalizzazione più avanzata delle campagne pubblicitarie per gli inserzionisti. Il fatto che Consent Mode V2 sia personalizzabile permette di individuare ed estrapolare dati precisi e in target con l’obiettivo dell’inserzionista. La configurazione di Google Consent Mode V2 da fine marzo diventa un requisito fondamentale per offrire un servizio di qualità ai clienti e rimanere competitivi in un mercato sempre in forte crescita sotto l’aspetto della regolamentazione della privacy.
Consent Mode Ads V2: anche senza consenso aiuta a ottenere dati analitici e pubblicitari
L’adozione della Google Consent Mode Ads V2 permette di mantenere attive le campagne di remarketing su Google Ads e aiuta a migliorare la trasparenza e a costruire un rapporto di fiducia con gli utenti. Per i professionisti del settore digitale, comprendere e implementare correttamente la Consent Mode Ads V2 è oggi un requisito indispensabile per offrire un servizio di qualità. La differenza principale è legata ai pixel Google che nella versione basic di Google consent mode erano bloccati fino all’accettazione del consenso e venivano attivati solo a seguito del consenso per la profilazione. Nella nuova versione advanced Consent Mode Ads V2 è stato pensato un caricamento selettivo dei pixel Google che porta a una raccolta di dati mirata per scopi analitici e pubblicitari anche in assenza di consenso esplicito. In questa modalità, i tag di Google sono caricati in modo differito e solo se è già stato espresso un consenso implicito tramite l’utente che continua a navigare sul sito.
Google Consent Mode V2 ads: perché rischi di perdere tutti i dati delle campagne?
Per massimizzare i benefici delle nuove funzionalità di Google Consent Mode V2 in merito alle Ads, sfruttando le nuove funzionalità è prima necessario mitigare i rischi associati, adattandosi in modo appropriato e implementare correttamente le nuove regole.
Seguendo le giuste strategie di adattamento e sfruttando appieno le potenzialità di Google Consent Mode V2, ogni azienda o inserzionista può migliorare le proprie performance nel campo digitale e costruire strategie efficaci. Un aspetto cruciale da considerare è l’impatto di Google Consent Mode V2 ha sulle campagne pubblicitarie. Con l’introduzione della nuova versione, esiste il rischio di perdere dati preziosi delle campagne per gli inserzionisti se non si adattano e si eseguono correttamente l’implementazione del proprio sito web. In specifico, se non si implementa correttamente la gestione del consenso degli utenti, è possibile incorrere nella perdita di accesso a dati cruciali per il targeting pubblicitario, riducendo l’efficacia complessiva delle campagne e danneggiando la reputazione del brand a causa di preoccupazioni sulla privacy degli utenti. Per assicurarsi la configurazione di Google Consent Mode V2 senza problemi adotta una strategia di adattamento mirata.
Ecco alcuni suggerimenti pratici:
- Aggiornare il codice del sito web: implementa correttamente i parametri di consenso all’interno del codice del sito web
- Collabora con partner certificati: per facilitare il processo di integrazione e garantire una transizione fluida verso Google Consent Mode V2
- Ottimizzare le strategie di marketing online: sfruttare i segnali di consenso degli utenti per ottimizzare le strategie di marketing online garantendo trasparenza
Google Consent Mode V2 rappresenta uno strumento altamente performante e fondamentale per gli inserzionisti nella gestione delle loro campagne pubblicitarie nel rispetto delle normative sulla privacy. L’implementazione ti consentirà una raccolta mirata ed efficiente dei dati, assicurando al contempo una maggiore trasparenza e un controllo più ampio agli utenti. Grazie alla sua introduzione, gli inserzionisti ottengono una flessibilità senza precedenti nel modellare le proprie strategie di marketing, mentre i siti web possono garantire una trasparenza totale ai propri visitatori.
Cos’è una CMP (Consent Management Platform)?
Una CMP, o Piattaforma di Gestione del Consenso, è una soluzione software progettata per aiutare proprietari di siti web e app a gestire il consenso degli utenti in conformità con le leggi sulla privacy come il GDPR. Funziona presentando agli utenti un banner di consenso (cookie banner) attraverso il quale possono scegliere quali cookie e tracker accettare o rifiutare. La CMP registra queste preferenze in modo sicuro, assicurando che il sito web rispetti le scelte degli utenti riguardo alla raccolta e all’uso dei loro dati. Inoltre, integra spesso funzionalità per aggiornare gli utenti su modifiche nelle politiche di privacy e gestire nuovamente il loro consenso.
Funzionano solo le CMP certificate?
Le CMP (Piattaforme di Gestione del Consenso) certificate da Google sono fortemente raccomandate, ma non sono l’unico modo per implementare e gestire il consenso in conformità con Google Consent Mode v2 e le leggi sulla privacy come il GDPR. Le CMP certificate offrono diversi vantaggi, tra cui:
- Conformità Assicurata: Sono state valutate da Google per garantire che soddisfino specifici standard di conformità e funzionalità, facilitando l’implementazione di Consent Mode.
- Integrazione Semplificata: Le CMP certificate spesso forniscono integrazioni dirette con Google Tag Manager e altri servizi Google, rendendo più semplice configurare e gestire il consenso per vari strumenti di tracciamento e pubblicità.
- Supporto e Aggiornamenti: Ricevono supporto diretto da Google e sono generalmente tenute aggiornate con le ultime linee guida e requisiti di conformità.
Tuttavia, l’utilizzo di una CMP non certificata non preclude necessariamente la conformità o la funzionalità. Una CMP non certificata può ancora fornire la gestione efficace del consenso e l’integrazione con Google Consent Mode, a patto che:
- Sia progettata e configurata correttamente per raccogliere, memorizzare e trasmettere le preferenze di consenso in modo che interagisca correttamente con Google Consent Mode.
- Rispetti tutte le leggi e regolamenti applicabili sulla privacy e sul consenso, come il GDPR, e si aggiorni continuamente in base all’evoluzione di tali leggi.
- Offra un’esperienza utente chiara e conforme, con opzioni facilmente accessibili per concedere, negare o modificare il consenso.
Mentre le CMP certificate possono offrire un livello aggiuntivo di fiducia e semplificazione nell’implementazione, il fattore critico è che qualsiasi CMP utilizzata debba garantire la piena conformità con le leggi sulla privacy e i requisiti tecnici di Google Consent Mode. Se una CMP non certificata soddisfa questi criteri, può funzionare efficacemente come una certificata, anche se potrebbe richiedere più attenzione e verifica per assicurare che tutto sia configurato correttamente.
Google Consent Mode V2: considerazioni finali
Google Consent Mode v2, introdotto a novembre 2023 e divenuto obbligatorio da marzo 2024, richiede l’aggiunta di Consent Mode V2 a siti web e app per continuare a utilizzare funzionalità Google come la segmentazione del pubblico e il tracciamento delle conversioni per utenti UE. Si consiglia l’uso di una piattaforma di gestione del consenso (CMP) aderente al CMP Partner Program di Google, come: iubenda, CookieFirst, CookieYes, Complianz, Cookiebot, etc.. che supportano Consent Mode. Consent Mode v2 introduce due nuovi tag (ad_user_data e ad_personalization) oltre ai preesistenti (analytics_storage e ad_storage), consentendo di rispettare le preferenze privacy degli utenti e di recuperare dati importanti per il marketing attraverso modelli comportamentali e di conversione supportati dall’IA, anche quando gli utenti non acconsentono al tracciamento.
Ricorda che mentre queste CMP possono offrire supporto per Google Consent Mode, è sempre una buona pratica verificare l’attuale livello di integrazione e conformità, poiché i prodotti e le certificazioni possono evolvere. Prima di scegliere una CMP, considera le tue esigenze specifiche, il budget, l’usabilità della piattaforma e le specifiche integrazioni di sistema che potresti richiedere.
Per problemi con Google Consent Mode V2 contatta SEO Leader: il partner certificato Google Ads
Gestire le continue evoluzioni delle regole sulla tutela della privacy e riuscire a accordare ogni parte della campagna senza violazioni diventa un’impresa ardua per le aziende. SEO Leader è partner certificato Google Ads e sempre disponibile come consulente marketing, a correggere e prendere in carico situazioni che necessitano di un intervento specifico.
Se desideri evitare di trovarti in difficoltà dopo l’introduzione di Consent Mode V2 e ritieni di aver bisogno di un consulente esperto e certificato in Google Ads, contatta SEO Leader e scopri tutti i servizi di marketing. SEO Leader come consulente seo e digital marketing è in grado di prendere in carico la configurazione di Google Consent Mode V2 e fornirti il supporto che cerchi grazie all’esperienza comprovata e alle performance raggiunte in ogni nicchia di mercato.
Google Consent Mode V2: FAQ
Che relazione esiste tra DSA e il concetto di gatekeeper?
La relazione tra il Digital Services Act (DSA), il concetto di gatekeeper è parte di un più ampio contesto normativo e di mercato che l’Unione Europea sta cercando di affrontare per regolamentare il settore digitale e aumentare la concorrenza, proteggendo allo stesso tempo i diritti dei consumatori.
Digital Services Act (DSA)
Il DSA è una legislazione dell’UE destinata a creare un ambiente digitale più sicuro e trasparente, stabilendo regole chiare per tutte le aziende digitali che operano all’interno dell’Unione. Si concentra sulla moderazione dei contenuti, sulla pubblicità online, sulla trasparenza degli algoritmi e sulla protezione dei dati degli utenti, mirando a responsabilizzare sia gli utenti che le piattaforme digitali.
Gatekeeper
Il concetto di “gatekeeper” è introdotto nel Digital Markets Act (DMA), una legislazione complementare al DSA. Un gatekeeper è definito come un’entità o una piattaforma online con un ruolo significativo nel mercato intermedio, che controlla l’accesso a certi servizi o mercati digitali, e che quindi ha il potere di agire come custode, o “portiere”, limitando la concorrenza. Il DMA mira a prevenire che queste grandi piattaforme impongano condizioni ingiuste ai consumatori e alle piccole imprese, promuovendo una maggiore concorrenza e innovazione.
Il tag di Google è un pixel di tracciamento o un cookie?
Il tag di Google non è né un pixel di tracciamento né un cookie, ma piuttosto un pezzo di codice JavaScript che può utilizzare entrambi questi strumenti per svolgere le sue funzioni. Vediamo di chiarire:
- Tag di Google: Si tratta di un codice JavaScript inserito in una pagina web che può innescare vari altri snippet di codice, inclusi pixel di tracciamento e cookie. Ad esempio, quando integri Google Analytics nel tuo sito, inserisci un tag di Google nel codice della tua pagina. Questo tag poi può generare cookie per tracciare le sessioni degli utenti attraverso le pagine e può utilizzare dei pixel di tracciamento per segnalare specifici eventi o conversioni a Google Analytics.
Quindi, il tag serve come un meccanismo di consegna o un attivatore per pixel di tracciamento e cookie, permettendo loro di funzionare sul sito. Questi ultimi due sono gli strumenti attraverso cui vengono raccolti e memorizzati i dati degli utenti:
- Pixel di tracciamento (o pixel tag): è utilizzato principalmente per tracciare azioni specifiche degli utenti e raccogliere dati sull’interazione con il sito o con le email.
- Cookie: sono utilizzati per memorizzare informazioni sull’utente, come le preferenze o l’ID di sessione, che possono essere utilizzate per personalizzare l’esperienza utente e analizzare il comportamento dell’utente sul sito.
In breve, il tag di Google agisce come un “dispatcher” che può implementare sia cookie che pixel di tracciamento, ma non è di per sé uno di questi.
Che cosa è Google Consent Mode v2?
Google Consent Mode v2 è una tecnologia di Google che consente ai siti web di adattare il comportamento dei prodotti Google in base allo stato del consenso dell’utente, consentendo agli inserzionisti di rimanere conformi alle normative sulla privacy pur continuando a raccogliere dati preziosi.
Perché Google ha introdotto Consent Mode v2?
Google ha introdotto Consent Mode v2 per aiutare gli inserzionisti ad adeguarsi alle crescenti esigenze di privacy e conformità, come il GDPR, consentendo allo stesso tempo la raccolta di dati essenziali per il marketing e l’analisi delle performance.
Come posso configurare Google Consent Mode v2 sul mio sito web?
È possibile configurare Google Consent Mode v2 utilizzando, ad esempio, una piattaforma di gestione del consenso (CMP) certificata da Google che facilita l’integrazione attraverso funzionalità come i template per Google Tag Manager.
Quali sono i vantaggi dell’implementazione di Google Consent Mode?
Implementando Google Consent Mode, si possono rispettare le scelte di privacy degli utenti, recuperare dati aggregati anche da coloro che rifiutano il tracciamento, e ottimizzare le campagne pubblicitarie basandosi su dati più completi.
Cosa accade se non implemento Google Consent Mode v2?
Senza Google Consent Mode v2, rischi di perdere dati cruciali per l’analisi e la personalizzazione delle campagne per gli utenti dell’UE, di non conformarti alle normative sulla privacy e di impattare negativamente sul rendimento delle tue campagne pubblicitarie.
Cosa sono i tag in Google Consent Mode v2?
I tag in Google Consent Mode v2 includono analytics_storage, ad_storage, ad_user_data, e ad_personalization, che consentono di gestire il consenso per la raccolta dati e la personalizzazione della pubblicità in base alle preferenze dell’utente.
Posso utilizzare Google Consent Mode senza una CMP?
Mentre è tecnicamente possibile implementare Google Consent Mode manualmente, l’uso di una CMP certificata da Google è fortemente raccomandato per garantire la piena conformità e facilitare la gestione del consenso in modo efficiente.
Come influisce Google Consent Mode sui miei dati di analisi?
Google Consent Mode aiuta a minimizzare la perdita di dati di analisi per gli utenti che non danno il consenso, utilizzando modelli AI per stimare le conversioni e fornire dati aggregati che permettono di ottimizzare le campagne pubblicitarie.
Google Consent Mode v2 è obbligatorio?
Se desideri continuare a utilizzare le funzionalità di personalizzazione e misurazione di Google per gli utenti UE, diventa essenzialmente obbligatorio implementare Google Consent Mode v2 per rimanere in conformità con le normative sulla privacy.
Come verifico se Google Consent Mode è attivo sul mio sito?
Puoi verificare se Google Consent Mode è attivo sul tuo sito utilizzando strumenti forniti da CMP come iubenda o Cookiebot (ed altri CMP), che offre scansioni del sito, oppure tramite https://tagassistant.google.com/