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Il mondo del marketing digitale sta attraversando una trasformazione radicale, dettata non solo dall’evoluzione tecnologica ma anche dall’intensificarsi delle normative sulla privacy. Tra i cambiamenti più significativi del 2024 c’è stata l’introduzione del Google Consent Mode v2, che pone nuove sfide nella tracciatura delle conversioni. Recentemente ho pubblicato l’articolo Conversioni Avanzate GA4 e Google Ads: la soluzione per migliorare la misurazione delle conversioni e ottimizzare ROI e ROAS, ma il problema che personalmente sto riscontrando è ancora a monte: la misurazione delle conversioni.

In risposta ai cambiamenti nel panorama della privacy, Google ha recentemente inviato un’email agli inserzionisti esortandoli a configurare le conversioni avanzate prima di ottobre 2024. Questo passaggio è fondamentale per garantire che le campagne pubblicitarie funzionino in modo ottimale.

La recente email che è stata inviata da Google avente oggetto:

“Azione richiesta: devi ancora configurare le conversioni avanzate”

mi ha portato a ritrattare il topic del Google Consent Mode v2 in modo diverso da come era stato trattato durante la sua introduzione ad inizio 2024.

Le conversioni avanzate (conversioni Avanzate GA4 e conversioni avanzate Google Ads) permettono al tag Google di raccogliere dati più accurati sulle conversioni, rispettando al contempo la privacy degli utenti. Questo strumento migliora la misurazione delle performance delle campagne di Google Ads, offrendo una visione più completa del comportamento degli utenti senza compromettere la sicurezza dei dati.

In questo articolo, esploreremo come le aziende possano affrontare i problemi di tracciatura delle conversioni e garantire una misurazione efficace delle conversioni, mantenendo il rispetto della privacy degli utenti.

Cos’è il Google Consent Mode v2?

Il Google Consent Mode è uno strumento creato da Google che permette ai siti web di adattarsi alle preferenze di consenso degli utenti. Quando un utente visita un sito e interagisce con il banner dei consensi, il Consent Mode comunica lo stato del consenso ai tag di Google, regolando il loro comportamento in base alle scelte dell’utente. Questo strumento è progettato per rispondere ai requisiti delle leggi sulla privacy, come il GDPR e il CCPA, offrendo al contempo agli inserzionisti la possibilità di continuare a raccogliere dati utili per le campagne pubblicitarie.

Con la versione 2 del Consent Mode, Google ha introdotto nuove funzionalità che permettono una configurazione più avanzata e flessibile per la raccolta dei dati, pur rispettando la volontà degli utenti riguardo alla privacy. Tra le novità più rilevanti ci sono nuovi parametri come ad_user_data e ad_personalization, che migliorano il controllo sulla raccolta dei dati per la pubblicità personalizzata.

Google Consent Mode v2: come gestire i consensi e migliorare le performance del sito

A partire da marzo 2024, come già noto, tutti i siti che utilizzano servizi Google devono implementare Google Consent Mode v2 per rispettare le normative europee sulla privacy. Questo strumento è essenziale per gestire il consenso degli utenti per il trattamento dei dati, migliorando al contempo la privacy e le performance del sito.

Google Consent Mode v2 permette di comunicare a Google lo stato del consenso per i cookie e gli identificatori delle app, fornendo un controllo più dinamico sul comportamento dei cookie in base al consenso dell’utente.

Implementare Google Consent Mode v2 non solo facilita il recupero di dati sulle conversioni perse, ma offre anche un tasso di recupero stimato del 65% nel tracciamento delle azioni degli utenti

Raccogliere il consenso in modo corretto è fondamentale per informare adeguatamente Google riguardo alla natura specifica del consenso.

Nel panorama digitale odierno, la gestione del consenso è diventata una priorità per garantire il rispetto delle normative sulla privacy e migliorare l’esperienza degli utenti. Google Consent Mode v2 è la risposta di Google a queste esigenze, automatizzando la gestione dei consensi e riducendo il bisogno di configurazioni manuali. Questo strumento permette una gestione più flessibile e precisa dei dati in base alle scelte di consenso degli utenti, facilitando campagne di remarketing più efficaci. Inoltre, una consent management platform (CMP) può ulteriormente ottimizzare questo processo.

Comprendere il meccanismo di base di Google Consent Mode v2 è essenziale per sfruttarne appieno le potenzialità. Questo articolo offre una guida dettagliata su come implementare e configurare questo strumento, assicurando che il vostro sito non solo rispetti le normative, ma migliori anche le sue performance complessive.

Come funziona Google Consent Mode v2?

La funzione principale di Google Consent Mode v2 è gestire i tag di Google in base al consenso dell’utente. Utilizzando la funzione gtag(), Google può ricevere informazioni sul consenso e attivare i tag solo se il consenso è stato fornito. Questo sistema si adatta costantemente alle preferenze di consenso degli utenti, migliorando l’affidabilità dei dati raccolti.

Quando si abilita Google Consent Mode v2, Google conosce le scelte di privacy degli utenti e i tag si comportano diversamente, riflettendo tali scelte. È essenziale utilizzare una piattaforma di gestione del consenso, specialmente per le attività con utenti UE, per ottenere consenso ai cookie e gestire le preferenze.

Le due sottosezioni seguenti, “Integrazione con Google Tag Manager” e “Parametri di consenso”, esploreranno come configurare e gestire questi aspetti in dettaglio.

Integrazione con Google Tag Manager

Google Tag Manager (GTM) è uno strumento fondamentale per implementare Google Consent Mode v2, facilitando la gestione dei consensi e l’allineamento dei tag con le nuove normative. In GTM, i consensi necessari per ogni tag possono essere impostati nella sezione “Impostazioni avanzate”.

Per verificare il funzionamento del consenso, è importante controllare gli eventi e cercare l’evento ‘consent’. Nel caso alcuni tag non Google non ricevano il consenso necessario, il loro funzionamento sarà bloccato automaticamente da GTM.

Questa integrazione permette di garantire che tutti i tag rispettino le preferenze di consenso degli utenti, migliorando la conformità alle normative sulla privacy e la precisione della raccolta dei dati.

Parametri di consenso

Google Consent Mode v2 utilizza parametri specifici per tracciare lo stato del consenso degli utenti. Questi parametri permettono di adattare il comportamento dei tag in base al consenso fornito, garantendo che i dati siano raccolti solo se l’utente ha dato il suo consenso.

Il tracciamento Server-Side tramite Google Tag Manager può migliorare l’accuratezza dei dati fino al 96%.

Questi strumenti e parametri sono fondamentali per garantire una gestione efficace del consenso e la conformità alle normative sulla privacy.

Configurazioni disponibili in Google Consent Mode v2

In Google Consent Mode v2 sono disponibili due configurazioni principali: la Configurazione Basic e la Configurazione Advanced. La scelta tra queste configurazioni dipende dalle esigenze del sito in termini di privacy, conformità normativa e obiettivi di marketing.

La configurazione Basic è ideale per chi cerca una semplice implementazione senza rischi di violazione della privacy, mentre la configurazione Advanced offre funzionalità più avanzate per una gestione dettagliata dei dati.

Esploreremo ciascuna di queste configurazioni nelle sottosezioni seguenti, fornendo dettagli su come implementarle e i benefici che offrono.

Configurazione Basic

Fonte: Google - Basic Consent Mode
Fonte: Google – Basic Consent Mode

La configurazione Basic impedisce l’invio di qualsiasi dato a Google se l’utente non fornisce consenso, rendendola la più restrittiva. Il principale vantaggio di questa configurazione è che nessun dato è inviato a Google senza il consenso dell’utente.

La modalità Basic è consigliata per chi cerca facilità di implementazione e per i siti che non effettuano campagne pubblicitarie attive. Bloccando tutti i pixel fino all’accettazione dell’utente, questa configurazione garantisce il massimo rispetto della privacy degli utenti.

Configurazione Advanced

Fonte: Google - Advanced Consent Mode
Fonte: Google – Advanced Consent Mode

La configurazione Advanced consente l’invio di dati aggregati anche se l’utente non ha dato il consenso esplicito. Questa modalità offre un modello di dati più preciso, migliorando l’analisi delle conversioni e le funzionalità avanzate di Google Analytics 4 e modeling più accurato.

Google suggerisce di utilizzare la modalità avanzata. In questo modo è possibile ottenere il massimo dal Consent Mode. Questa configurazione permette di raccogliere dati senza compromissione della compliance legale, offrendo un maggiore controllo sul trattamento dei dati.

Il Problema della tracciatura delle conversioni

Uno degli aspetti più complessi del Consent Mode è la gestione delle conversioni. Quando gli utenti negano il consenso all’uso dei cookie o di altri identificatori, diventa difficile per gli inserzionisti tracciare correttamente le azioni che portano a una conversione, come un acquisto o una richiesta di informazioni.

Prima dell’introduzione del Consent Mode, la misurazione delle conversioni era relativamente semplice: bastava tracciare il percorso dell’utente dall’interazione con l’annuncio fino al completamento di una conversione. Tuttavia, con le nuove normative sulla privacy e l’aumento del numero di utenti che negano il consenso all’uso dei cookie, molte conversioni vanno perse o non possono essere tracciate in modo tradizionale.

Cerchiamo di comprendere Il nesso causale tra Google Consent Mode v2, la perdita di tracciatura delle conversioni e la necessità di implementare le conversioni avanzate.

Il Google Consent Mode v2 è stato introdotto per rispettare le normative sulla privacy, come il GDPR, che richiedono il consenso esplicito degli utenti per l’uso di cookie e altri identificatori. Quando gli utenti negano il consenso, i tag pubblicitari di Google non possono più tracciare alcune attività, come il clic sugli annunci e le conversioni, il che provoca una perdita di dati per le aziende. Questa perdita si traduce in una riduzione della capacità degli inserzionisti di misurare con precisione quante conversioni derivano dalle loro campagne pubblicitarie, compromettendo anche l’efficacia delle strategie di ottimizzazione delle offerte (come il smart bidding).

Per mitigare la perdita di tracciamento causata dal mancato consenso degli utenti, Google ha sviluppato due soluzioni: le conversioni avanzate, che raccolgono dati accurati sulle conversioni dagli utenti che hanno fornito il consenso, e la modellazione delle conversioni, che stima le conversioni perse per gli utenti che non hanno fornito il consenso. Insieme, queste soluzioni consentono di mantenere un tracciamento efficace delle performance pubblicitarie, rispettando al contempo la privacy degli utenti.

Consent Mode v2 e impatti sulla tracciatura delle conversioni

Dopo l’implementazione di Google Consent Mode v2, si possono osservare cali anomali nel traffico e nelle audience di Google Ads. La mancata configurazione corretta della Consent Mode può portare a una riduzione significativa dei dati raccolti e delle conversioni tracciate.

Soprattutto per i titolari di un ecommerce che hanno implementato strategie Google Shopping, l’impossibilità di tracciare l’evento di purchase e l’imputazione del canale che ha generato la vendita porta a problemi di attribuzione delle conversioni, impossibilità di calcolare correttamente ROI e ROAS ed ancora peggio per chi usa strategie Google ADS in “smart bidding” (a “conversione”), dei problemi nel corretto funzionamento delle campagne che in molti casi perdono di performance.

L’aggiornamento a Google Consent Mode v2 è cruciale per continuare a raccogliere dati utili e condurre campagne pubblicitarie efficienti, rispettando al contempo le normative sulla privacy. La modalità Advanced di Google Consent Mode offre stime migliori sulla raccolta dati, aiutando a mitigare gli effetti negativi.

Senza l’implementazione di Consent Mode dal 6 marzo 2024, non è più possibile utilizzare liste di remarketing in Google Ads.

Come il Consent Mode v2 aiuta a recuperare le conversioni perse?

Fonte: Google - Esempio di modellazione delle conversioni
Fonte: Google – Esempio di modellazione delle conversioni

Il Consent Mode v2 offre una soluzione per recuperare parte delle conversioni perse grazie al modelling delle conversioni. Questo processo permette a Google di modellare i percorsi di conversione per gli utenti che non hanno dato il consenso, utilizzando dati aggregati e non identificabili provenienti da utenti che hanno acconsentito. Secondo Google, questo approccio può recuperare fino al 65% delle conversioni che altrimenti andrebbero perse.

Il modelling delle conversioni si basa su una serie di segnali non identificabili, come il tipo di dispositivo, il tipo di conversione, il paese di provenienza e l’orario della giornata. Questi segnali permettono a Google di stimare, in modo probabilistico, quante delle conversioni non tracciate possano essere attribuite agli annunci pubblicitari. Questo approccio, sebbene non perfetto, fornisce agli inserzionisti un quadro più completo delle loro campagne.

Le implicazioni del Consent Mode v2 per gli inserzionisti

L’implementazione del Consent Mode v2 comporta una serie di cambiamenti operativi che gli inserzionisti devono considerare. In primo luogo, è essenziale collaborare con un Consent Management Platform (CMP) per assicurarsi che il consenso degli utenti venga raccolto in modo conforme alle normative europee, in particolare per gli utenti dell’unione europea..

In secondo luogo, è fondamentale migrare a Google Analytics 4 (GA4) per continuare a utilizzare funzionalità avanzate come il remarketing e l’ottimizzazione delle offerte pubblicitarie. GA4 è stato progettato per essere più flessibile e conforme alle nuove esigenze di privacy, garantendo che gli inserzionisti possano continuare a tracciare le performance delle loro campagne anche in un contesto sempre più regolamentato.

Conclusione: prepararsi per il futuro della misurazione delle conversioni

Il Google Consent Mode v2 rappresenta una risposta necessaria alle crescenti preoccupazioni sulla privacy, ma introduce anche nuove sfide per la tracciatura delle conversioni. Tuttavia, grazie all’uso del modelling e a una corretta implementazione del Consent Mode, gli inserzionisti possono continuare a misurare l’efficacia delle loro campagne pubblicitarie, recuperando buona parte delle conversioni perse.

Per affrontare al meglio questa transizione, è essenziale adottare una strategia che includa:

  1. l’uso di GA4
  2. l’integrazione di una CMP affidabile
  3. configurazione avanzata del Consent Mode
  4. configurare le conversioni avanzate

Solo così sarà possibile navigare con successo nel nuovo panorama della misurazione delle conversioni nel 2024.

Ad integrazione di questo articolo suggerisco anche la letturadel mio articolo

Conversioni Avanzate GA4 e Google Ads: la soluzione per migliorare la misurazione delle conversioni e ottimizzare ROI e ROAS

Google Consent Mode v2 – FAQ

Cos’è Google Consent Mode v2?

Google Consent Mode v2 è una tecnologia essenziale che consente di gestire i consensi degli utenti per il trattamento dei dati, migliorando così la privacy e le performance del sito. L’implementazione di questa tecnologia sarà obbligatoria a partire da marzo 2024.

Quali sono le principali differenze tra Google Consent Mode v1 e v2?

Le principali differenze tra Google Consent Mode v1 e v2 riguardano l’introduzione di nuovi flag per i consensi e segnali avanzati, che consentono una modellazione delle conversioni più precisa anche in assenza di consenso.

Nuovi parametri di consenso:

  • ad_storage: Controlla se i cookie relativi alla pubblicità possono essere letti o scritti.
  • analytics_storage: Regola l’accesso ai cookie analitici.
  • ad_user_data (novità in v2): Controlla se i dati degli utenti possono essere inviati a Google per scopi pubblicitari.
  • ad_personalization (novità in v2): Consente o blocca la pubblicità personalizzata, in base al consenso dell’utente.

Come influisce Google Consent Mode v2 sulla tracciatura delle conversioni?

Google Consent Mode v2 consente di raccogliere informazioni sugli utenti anche senza consenso, utilizzando la modellazione delle conversioni per ridurre l’impatto negativo sulla tracciatura delle conversioni. Questo approccio migliora l’affidabilità dei dati raccolti.

Come posso implementare Google Consent Mode v2 sul mio sito?

Un’analisi approfondita delle preferenze di consenso degli utenti è un passaggio cruciale per una corretta implementazione della modalità di consenso.

Per implementare Google Consent Mode v2, è possibile utilizzare diversi CMP direttamente in Google Tag Manager.

Dopo aver configurato Google Consent Mode v2, è essenziale utilizzare la modalità Anteprima di Google Tag Manager per verificare il corretto funzionamento.

Quali sono i vantaggi della configurazione advanced rispetto alla configurazione basic?

Google offre due configurazioni principali per il Consent Mode: Basic e Advanced.

La Configurazione Advanced offre vantaggi significativi rispetto alla Configurazione Basic, consentendo l’invio di dati aggregati senza consenso esplicito e fornendo un modello di dati più preciso per un’analisi delle conversioni migliorata.

  • Basic Consent Mode: In questa configurazione, i tag di Google vengono bloccati fino a quando l’utente non fornisce il consenso. Se il consenso viene negato, i tag restano bloccati e nessun dato viene raccolto.
  • Advanced Consent Mode: Questa configurazione permette ai tag di Google di adattare il loro comportamento in base allo stato del consenso per ogni parametro. Ad esempio, se un utente accetta solo l’uso dei cookie per l’analisi, ma non per la pubblicità, i tag di Google si adegueranno di conseguenza, limitando la raccolta dei dati pubblicitari ma permettendo quella analitica.

La configurazione avanzata è quella consigliata per ottenere il massimo dalle capacità di modellazione delle conversioni, in quanto permette una maggiore flessibilità e precisione nella raccolta dei dati.

Cos’è una CMP (Consent Management Platform)?

Una CMP, o Piattaforma di Gestione del Consenso, è una soluzione software progettata per aiutare proprietari di siti web e app a gestire il consenso degli utenti in conformità con le leggi sulla privacy come il GDPR. Funziona presentando agli utenti un banner di consenso (cookie banner) attraverso il quale possono scegliere quali cookie e tracker accettare o rifiutare. La CMP registra queste preferenze in modo sicuro, assicurando che il sito web rispetti le scelte degli utenti riguardo alla raccolta e all’uso dei loro dati. Inoltre, integra spesso funzionalità per aggiornare gli utenti su modifiche nelle politiche di privacy e gestire nuovamente il loro consenso.

Funzionano solo le CMP certificate per implementare Google Consent Mode v2?

Le CMP (Piattaforme di Gestione del Consenso) certificate da Google sono fortemente raccomandate, ma non sono l’unico modo per implementare e gestire il consenso in conformità con Google Consent Mode v2 e le leggi sulla privacy come il GDPR. Le CMP certificate offrono diversi vantaggi, tra cui:

  • Conformità Assicurata: Sono state valutate da Google per garantire che soddisfino specifici standard di conformità e funzionalità, facilitando l’implementazione di Consent Mode.
  • Integrazione Semplificata: Le CMP certificate spesso forniscono integrazioni dirette con Google Tag Manager e altri servizi Google, rendendo più semplice configurare e gestire il consenso per vari strumenti di tracciamento e pubblicità.
  • Supporto e Aggiornamenti: Ricevono supporto diretto da Google e sono generalmente tenute aggiornate con le ultime linee guida e requisiti di conformità.

Tuttavia, l’utilizzo di una CMP non certificata non preclude necessariamente la conformità o la funzionalità. Una CMP non certificata può ancora fornire la gestione efficace del consenso e l’integrazione con Google Consent Mode, a patto che:

  • Sia progettata e configurata correttamente per raccogliere, memorizzare e trasmettere le preferenze di consenso in modo che interagisca correttamente con Google Consent Mode.
  • Rispetti tutte le leggi e regolamenti applicabili sulla privacy e sul consenso, come il GDPR, e si aggiorni continuamente in base all’evoluzione di tali leggi.
  • Offra un’esperienza utente chiara e conforme, con opzioni facilmente accessibili per concedere, negare o modificare il consenso.

Mentre le CMP certificate possono offrire un livello aggiuntivo di fiducia e semplificazione nell’implementazione, il fattore critico è che qualsiasi CMP utilizzata debba garantire la piena conformità con le leggi sulla privacy e i requisiti tecnici di Google Consent Mode. Se una CMP non certificata soddisfa questi criteri, può funzionare efficacemente come una certificata, anche se potrebbe richiedere più attenzione e verifica per assicurare che tutto sia configurato correttamente.

Best practices per ottimizzare l’uso di Google Consent Mode v2?

Per ottimizzare l’uso di Google Consent Mode v2, è importante sfruttare le opzioni di personalizzazione avanzate che offre. Utilizzare l’intelligenza artificiale avanzata integrata in Consent Mode v2 può aiutare a mitigare l’impatto del rifiuto del consenso. Questo consente di raccogliere dati in maniera aggregata, mantenendo la privacy degli utenti anche quando questi negano il consenso per i cookie.

Un’altra best practice è gestire correttamente i parametri di personalizzazione degli annunci per evitare discrepanze nei dati e cali di traffico. La modalità Advanced è consigliata per ottenere dati più dettagliati e per migliorare l’efficacia delle campagne pubblicitarie.

Implementare queste strategie non solo aiuterà a raccogliere più dati senza compromettere la compliance legale, ma migliorerà anche la performance delle vostre campagne.

Advanced Google Consent Mode v2 e conversioni avanzate sono la stessa cosa?

No, sono due concetti distinti che fanno parte dello stesso ecosistema di tracciamento e misurazione delle conversioni in Google.

  1. Advanced Consent Mode: Si riferisce alla modalità avanzata del Google Consent Mode, che consente a Google Tags e SDK di adattarsi in modo dinamico alle scelte di consenso degli utenti. Questa modalità permette una gestione flessibile dei tag, consentendo di raccogliere dati limitati (come “cookieless pings”) anche quando l’utente rifiuta il consenso completo. Il suo scopo principale è quello di rispettare le normative sulla privacy e, allo stesso tempo, migliorare la capacità di modellare i dati persi, ad esempio per le conversioni non tracciate.
  2. Conversioni avanzate: Questo termine, invece, fa riferimento a un’altra funzionalità che permette a Google Ads e Google Analytics 4 di raccogliere dati più precisi sulle conversioni, anche quando alcune informazioni non possono essere tracciate direttamente a causa delle restrizioni del consenso. Utilizza dati criptati e tecnologie di modellazione per migliorare la precisione della misurazione delle conversioni, assicurando che le campagne pubblicitarie mantengano un certo livello di ottimizzazione.
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Christian Carlo Cilli

SEO and Digital Marketing Consultant | Trainer | Innovation Manager I Create Web Marketing and Digital PR strategies

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