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Lanciare la propria attività online richiede grande preparazione e conoscenza della materia. Per avere il successo sperato e posizionarsi tra i primi risultati dei motori di ricerca, prima ancora che svolgere l’attività SEO (Search Engine Optimization), è necessario partire dalle basi di creazione di un sito web, ovvero l’hosting e il dominio. 

Cosa è un hosting e cosa un dominio: differenze e similitudini

L’hosting e il dominio sono i primissimi mattoni su cui si fonda un sito web. Essendo di norma venduti insieme, però, spesso si crea molta confusione riguardo ai loro ruoli e alle loro differenze. Per prima cosa, dunque, occorre dare una definizione precisa di hosting: con questo termine si intende il servizio di noleggio di uno spazio web all’interno di un server messo a disposizione da una figura conosciuta come hosting provider. L’hosting, quindi, è lo spazio fisico e virtuale in cui viene creato e sviluppato un sito web: questo è un servizio fondamentale per consentire a tutte le pagine e ai contenuti di un sito di essere raggiungibili online.

Decisamente diverso è invece il dominio: si tratta, infatti, del nome di un sito web, ovvero l’indirizzo internet che gli utenti devono digitare per poter raggiungere il sito desiderato. Registrare il proprio dominio significa, dunque, assicurarsi in maniera esclusiva l’utilizzo di quell’indirizzo internet specifico. Questa operazione non richiede per forza l’affitto di un hosting: si può infatti “bloccare” un certo nome senza però creare un sito web.

Le differenze tra hosting e dominio, dunque, sono evidenti: usando una metafora, infatti, si potrebbe dire che il primo è lo spazio fisico della casa mentre il secondo è il suo indirizzo stradale.

Quando si sceglie un dominio, è necessario trovare una combinazione univoca tra il nome del dominio, quello che viene chiamato il dominio di secondo livello e l’estensione presente dopo il punto, chiamata dominio di primo livello (o anche TLD, Top Level Domain).

Ad esempio ipotizzando un dominio avente nome www.nomesito.it

1) nomesito è il dominio di secondo livello

2) .it che comunemente viene chiamato estensione è il TLD o dominio di primo livello

Perché ricorrere al supporto di un esperto per la loro gestione

Essendo i due tasselli fondamentali per la creazione di un sito web, curare l’hosting e il dominio è un passaggio fondamentale per posizionarsi tra i primi risultati della SERP (Search Engine Results Page). La scelta di un hosting provider poco affidabile, per esempio, potrebbe avere ripercussioni gravissime sull’autorevolezza di un sito web: per questo motivo occorre affidarsi ai marchi online che sono sinonimo di attendibilità e professionalità.

Per poter gestire al meglio l’hosting e il proprio dominio è necessario fare affidamento su figure esperte che, grazie alle loro competenze, sappiano scegliere la soluzione migliore: un SEO specialist, infatti, conosce bene l’importanza di affidarsi ad un hosting stabile, veloce e sempre disponibile nell’assistere i propri clienti, così come sa bene quanto il dominio possa giocare un ruolo fondamentale in ottica del ranking vista la possibilità di applicare le migliori strategie SEO fin dal nome del sito.

La scelta dell’hosting provider migliore dove ospitare il proprio sito web è fondamentale, ci sono aspetti critici nella scelta, il primo fra tutti riguarda le soluzioni di caching che il provider è in grado di offrire; ma ce ne sono anche altri, scopriamoli insieme.

Caching: a cosa serve e quanto è importante curare questo aspetto?

La velocità è uno dei fattori più importanti per definire la qualità di un sito Internet e dell’esperienza d’uso che gli utenti possono sperimentare collegandosi ad esso. Un sito veloce è sensibilmente più piacevole da visitare rispetto a uno lento e invoglia gli utenti a tornarci. Non solo, la velocità è uno dei principali parametri utilizzati da Google per posizionare un sito web sui motori di ricerca. Più un sito è rapido e reattivo, maggiori sono le possibilità di trovarlo nelle prime posizioni della pagina di ricerca e beneficiare così della visibilità che ne consegue.

La cache è un modo temporaneo per archiviare i dati a cui si accede di frequente. È un modo per memorizzare le risposte riutilizzabili e per accelerare le richieste successive.

Caching = caricamento più veloce delle pagine e del sito web

Esistono 2 diverse tipologie di Caching

Caching lato client

La memorizzazione nella cache lato client avviene sui browser dei visitatori (Google Chrome, Internet Explorer, Safari, Opera, Edge, etc..). Quando qualcuno visita il tuo sito, il suo browser crea e memorizza la cache.

Quando gli utenti effettuano richieste successive per il contenuto memorizzato nella cache, queste richieste vengono quindi soddisfatte da una cache invece di tornare al server, dove il contenuto è originariamente memorizzato.

Caching lato server

Poiché la memorizzazione nella cache lato client avviene sui browser dei tuoi visitatori, non hai alcun controllo su di essa. Ma puoi controllare cosa succede sul tuo server. Come rendere un sito più veloce? Il caching e in particolare la cache server permettono di incrementare le prestazioni del portale, rendendolo più veloce e di rispettare i parametri di Google sotto l’aspetto della “reattività” (scopri tutti i dettagli sui nuovi parametri che contraddistinguono Page Experience Update).

Caching: cos’è e come può velocizzare il sito

Nel momento in cui ci collega a un sito, a prescindere se lo si faccia da mobile o desktop, il portale viene salvato temporaneamente nella cache per velocizzare il caricamento dei contenuti per tutti i successivi tentativi di accesso al portale. Un sito infatti è composto da vari elementi (immagini, video, pagine HTML, etc.), alcuni più pesanti di altri e che richiedono una maggiore dispendio in termini di banda. Il caching attraverso la memorizzazione delle copie dei file richiesti dall’utente velocizza tutto il processo.

La cache server o web accelerator è dunque una soluzione efficace per rendere il sito ancora più reattivo.

Caching: le diverse tipologie

Esistono diverse tecniche avanzate di caching delle pagine dei siti web. L’obiettivo di questo articolo non è una trattazione tecnica ed approfondita ma solo dare alcune indicazioni che possano aiutarvi nella comprensione di massima.

L’aspetto chiave che bisogna comprendere è che i sistemi di memorizzazione nella cache lato server sono diversi dai processi di memorizzazione della cache basati su browser web relativi ai file di risorse HTML, CSS, JavaScript e multimediali di un sito. Ogni sito ha esigenze diverse per struttura, numero di visitatori e altri fattori. Allo stesso modo ogni hosting provider offre soluzioni differenti e selezionare quelle più adatte in base alle caratteristiche del sito è di importanza capitale.

Vediamo dunque in rapida carrellata alcune delle tipologia di caching più diffuse e presenti nelle offerte dei vari hosting provider:

Varnish Cache

Il Varnish cache server è un progetto open souce molto popolare per la sua semplicità e appositamente sviluppato per il protocollo HTTP. Varnish non richiede un lavoro eccessivo sul codice e utilizza un proprio linguaggio chiamato VCL (Varnish Configuration Language). Varnish cache server opera in background e per ogni richiesta salva nella memoria temporanea il maggior numero di pagine web possibili. Il software privilegia quelle più visitate in modo da renderle fruibili il più velocemente possibile.

Nel caso di SEO Leader come hosting provider ho scelto Ergonet ed ho potuto personalmente sperimentare i vantaggi di questa soluzione avanzata di memorizzazione nella cache delle pagine del sito web che è ottima per siti ad alto traffico come ad esempio gli e-commerce.

Memcached

Memcached è un’estensione PHP progettata per mantenere attive le informazioni importanti del database MySQL utilizzate di frequente nella memoria RAM di un web server al fine di ridurre il tempo necessario per l’elaborazione delle richieste di traffico del sito Web. Il vantaggio? Memcached funziona come un’estensione PHP che può o non può essere installata su piani di hosting condiviso per impostazione predefinita a seconda del fornitore di servizi. L’utilizzo di Memcached sui siti web richiederà più risorse RAM rispetto a quelle generalmente fornite dai piani di hosting condiviso per i siti web dei più comuni CMS.

Redis

Redis è un sistema di caching di tipo open source sviluppato in Italia. In questo caso tutti i dati vengono salvati nella memoria principale del server e non su disco o SSD. Questa caratteristica gli consente di accedere ai dati del sito in pochi microsecondi e ridurre così i tempi necessari per la ricerca degli stessi. Redis è uno strumento altamente scalabile e in grado di supportare una quantità di operazioni superiore alla media con una capacità di risposta più rapida.

Ad esempio nella mia personale esperienza con Ergonet ho provato (visto che era incluso nel piano) ad implementare invece che Varnish, Redis, per vedere se c’erano dei miglioramenti.

Opcache

Opcache è una cache che nel momento in cui uno script PHP viene eseguito per la prima volta prima lo traduce nel linguaggio opcode e poi lo salva nella memoria condivisa. In seguito ogni volta che lo script verrà richiamato non ci sarà bisogno di eseguirlo nuovamente in quanto è già stato memorizzato. Questa procedura da sola permette di ridurre sensibilmente i tempi di caricamento di un sito web, soprattutto se le richieste di accesso sono numerose, ma deve essere supportata da un hosting provider di qualità.

Nella scelta di una soluzione di memorizzazione nella cache delle pagine per un sito web, l’approccio migliore consiste nell’utilizzare un approccio a più livelli che include file, database e utilità di processo PHP.

Alcune soluzioni sono più facili da implementare (esempio OPcache e Memcached) su piattaforme di web hosting condivise altre invece sono riservati a soluzioni con hosting dedicato.

Ogni CMS (es. Wordpress, Joomla, Drupal) deve essere configurato per supportare la soluzione di memorizzazione nella cache sottoscritta presso l’hosting provider. Questo aspetto è delicato e pone in evidenza come la scelta di un hosting provider non sia da banalizzare ed un SEO specialist dovrebbe anche sapervi suggerire dove meglio ospitare il sito web e come ottimizzarne le perfomance.

Fare economia sull’hosting provider è dunque sbagliato; i proprietari di siti web ad alto traffico dovrebbero investire in soluzioni Varnish Cache o Redis personalizzate per far performare WordPress, Drupal, Joomla e dunque non accontentarsi di soluzioni da poche decine di euro l’anno ma orientarsi verso soluzioni più strutturate e all’avanguardia.

In generale come spiegato nell’articolo nel quale parlavo del nuovo algoritmo Google Page Experience Update e delle metriche Core Web Vitals le migliori performance richiederanno la compressione HTML, CSS e JavaScript delle pagine Web prodotte dal CMS, nonché una compressione ottimale di tutti i file di immagine.

Infine si può aggiungere un ulteriore livello di memorizzazione nella cache tramite il supporto CDN (Content delivery networks) come CloudFlare, che distribuirà automaticamente copie cache di pagine web ai data center di tutto il mondo. Per ridurre al minimo la distanza tra i visitatori e il server del tuo sito web, una CDN  memorizza una versione cache del suo contenuto in più posizioni geografiche. In apparenza può sembrare una panacea, ma va usata con cautela soprattutto se stai implementando una strategia di local SEO o SEO a livello nazionale. I Content delivery networks (CDN) infatti se gestisci un sito web strettamente localizzato produce pochi vantaggi.

A quanto detto sul caching si deve aggiungere un parametro non ancora menzionato il TTFB.

Un parametro fondamentale nel tempo di caricamento del sito web è il cosiddetto TTFB (time to first byte). Quest’ultimo misura il tempo di risposta del server, ovvero in quanto tempo riesce a trasferire il primo byte al browser. Un valore di 100/200 ms (milli secondi) è considerato ideale ma frequentemente ci si aggira sui 300-500 ms; con valori anche più alti negli hosting provider economici. Il TTFB non determina propriamente quanto sia veloce il sito ma piuttosto quanto è reattivo alle richieste degli utenti. Un tempo di risposta superiore è invece sinonimo di un sito poco performante.

Il caching è pertanto utile per aumentare la velocità di qualsiasi sito ma non può prescindere da un hosting provider di qualità. Soluzioni economiche possono sembrare allettanti al primo sguardo ma ovviamente un prezzo superiore consente di accedere a funzioni avanzate che fanno la differenza in quanto alla capacità di migliorare le performance.

Hosting Provider: quali aspetti tenere in considerazione nella scelta oltre al Caching

Questi sono gli aspetti che reputo fondamentali nella scelta di un hosting provider:

  • Presenza di SSD: la tecnologia SSD (Solid State Drive) fornisce tempi di accesso ai dati molto più rapidi.  I server degli hosting provider basati su SSD sono da preferirsi per migliorare le prestazioni del tuo sito web e investire nel tuo business.
  • Presenza di Spazio illimitato di hosting
  • Presenza di WFA (Web Firewall Application) e soluzioni di prevenzione malware per evitare problematiche gravi che impattano sulla sicurezza in primis dei visitatori e sulla business continuity.
  • Presenza di piani di backup automatici su base giornaliera, settimanale e on demand
  • Certificati SSL gratuiti: banale dirlo, ma meglio sempre accertarsi
  • SLA e qualità del supporto: il supporto è fondamentale. La presenza di un numero telefonico al quale rivolgersi in caso di problemi è imprescindibile. Poter contare anche nel weekend di un supporto fa personalmente la differenza nella scelta dell’hosting provider.
  • Risorse e scalabilità: vCpu, RAM etc..:  non sempre dichiarati o difficilmente comparabili tra hosting provider diversi. La presenza di un numero maggiore di risorse è sempre e solo un vantaggio; altrettanto importante è la scalabilità.
  • Hosting condiviso vs dedicato: dimensionare correttamente il progetto è fondamentale. L’hosting dedicato è l’uso esclusivo di un server che ospiterà il tuo sito web. E’ una scelta più costosa che a seconda della tipologia del progetto e del traffico stimato è la scelta migliore per le prestazioni ed il controllo che offre. L’hosting condiviso è solitamente la soluzione migliore se non hai mai seguito un sito web ed almeno inizialmente non prevedi un traffico elevato.

Quali reputo essere i migliori hosting provider?

Nei miei progetti o in quelli che ho seguito mi sono confrontato con oltre 40 hosting provider differenti (nazionali ed internazionali), ad oggi la mia prima scelta resta Ergonet ma considero molto validi hosting provider come VHosting, Kinsta, Keliweb, Host.it, Serverplan. Sicuramente ce ne sono altri che non sto menzionando di alto valore.

Devi gestire un dominio e un hosting? Restiamo in contatto

C’è un aforisma molto celebre di Leonardo da Vinci “I dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio”. Un progetto SEO nella sua complessità non si può circoscrivere alla sola stesura di nuovi contenuti. Il SEO copywriting è importante ma per essere primi su Google o più in generale raggiungere e consolidare un buon posizionamento su Google è necessario curare tutti i dettagli. La scelta del corretto hosting provider e del nome del dominio e addirittura della sua estensione (il TLD, Top-level domain) sono aspetti delicati e complessi nel quale un consulente SEO deve sapersi orientare e fare la differenza. Avere un sito web della propria attività è un requisito necessario per ottenere la massima visibilità possibile e incrementare esponenzialmente i profitti. Se stai lanciando il tuo business online e vuoi fare affidamento su competenze tecniche certe, SEO Leader è la soluzione ideale: grazie all’esperienza maturata in questo settore accompagno le aziende verso uno sviluppo digitale intelligente, aumentando la popolarità del brand, dei suoi prodotti e dei suoi servizi.

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