Da anni ormai si parla di ricerca semantica e di un’evoluzione della SEO in questa direzione: Google, infatti, sta cercando di sviluppare sempre di più la comprensione del linguaggio naturale, andando oltre la ricerca delle keyword e facendo sì che l’algoritmo prenda in considerazione il significato semantico delle query degli utenti.
All’interno della SEO semantica, assume un ruolo fondamentale l’ottimizzazione delle entità semantiche. Vediamo come sfruttarle al meglio per dialogare con i motori di ricerca e ottenere i migliori risultati in termini di posizionamento e visibilità online.
Entità di un sito web: che cosa sono?
A livello generale, un’entità può essere una persona, un luogo, un concetto, una cosa concreta ovvero qualsiasi cosa che può essere rappresentata dal punto di vista linguistico. All’interno di un motore di ricerca le entità semantiche sono insiemi di parole correlate tra loro e molto frequenti in un discorso che tratta di un determinato argomento o concetto.
Google, ad esempio, analizza la combinazione di parole chiave in una query e, grazie alle entità, è in grado di capire di quale tema tratta il contenuto presente su un sito web o nella richiesta fatta dall’utente al motore di ricerca. Ciò è possibile senza una precisa coincidenza dell’argomento con le parole chiave, superando il limite di keyword troppo letterali e artificiose.
Nel 2019 (e in Italia nel 2020), infatti, Google ha lanciato un nuovo aggiornamento chiamato Google BERT che ha l’obiettivo di comprendere più in profondità le richieste degli utenti, cogliendone non solo il significato letterale, ma l’intenzione. Ciò si lega strettamente alle entità che permettono ai motori di ricerca di offrire agli utenti risultati maggiormente on-topic, più ampi dal punto di vista degli argomenti e, al tempo stesso, minimizzare i risultati fuori tema e gli equivoci.
La relazione tra entità e posizionamento di un sito web
Negli ultimi anni, anche alla luce degli aggiornamenti di Google, si sta facendo strada del SEO semantico. Quest’ultima, rispetto alla SEO più tradizionale, si concentra sull’intento che si cela dietro alla query dell’utente: ad oggi i motori di ricerca, infatti, premiano non tanto i contenuti con tante parole chiave, ma quelli che sanno rispondere alle esigenze di informazione e di intrattenimento degli utenti.
Non è più sufficiente aumentare la keyword density di un documento perché non fornisce necessariamente la risposta dettagliata e approfondita richiesta dall’utente. Da questo punto di vista, diventa fondamentale la nozione di contesto come variabile chiave per stabilire il grado di rilevanza di un contenuto a fronte di una determinata ricerca. Le entità sono alla base del contesto: a differenze delle keyword, le entity rappresentano un intero concetto, facendo riferimento ad un’ampia gamma di informazioni interrelate. Perché, dunque, sono così importanti per posizionarsi correttamente sul web? Perché è tramite le entità che Google comprende l’argomento di un contenuto e stabilisce se è pertinente alla query, stabilendone così il posizionamento nella SERP senza la necessità di forzare il testo con parole chiave non naturali, viene dunque generato il Knowledge Graph.
Nel Knowledge Graph di Google (anche detto grafo della conoscenza) le persone, i luoghi o le circostanze di vari fatti, le immagini e le query di ricerca associate vengono visualizzati in un’area dedicata se Google riconosce un’entità semantica dietro un termine di ricerca.
Infine, l’entità hanno un ruolo chiave per quanto riguarda la polisemia: ad esempio, in una lingua ricca di sfaccettature come l’italiano, è frequente che una parola assuma diversi significati a seconda del contesto e che dunque sia contenuta in più entità. Ciò significa che all’interno di un contenuto occorre fare riferimento anche a tutte le parole relative all’entità: se, ad esempio, il documento è relativo alla parola “albero” come pianta conterrà al suo interno termini come terra, frutto, tronco relativi alla stessa entità; se, invece, si tratta dell’albero maestro di una nave, l’entità sarà quella riguardante termini come vela, mare, vento e così via.
Come Implementare le entità semantiche: i Rich Snippet ?
Compresa l’importanza delle entità semantiche la domanda che ti potresti porre è come posso implementarle nel mio sito? Qui ci viene in aiuto il concetto di “Schema markup”, un linguaggio tecnico che tutti i motori di ricerca (incluso anche Google) hanno accettato di utilizzare. È responsabile di cose semplici come l’identificazione del titolo, della meta descrizione e del sottotitolo dell’autore, e complesse come i prezzi e le valutazioni dei clienti per vari prodotti. È importante implementare questo schema perché Google lo utilizza per raccogliere il contesto sui contenuti delle pagine dei tuoi siti web. Oltre un terzo (36%) dei risultati di ricerca e la maggior parte delle voci del Knowledge Graph attinge al markup di Schema.org, ma meno dell 1% dei siti web lo utilizza. Come funziona il markup dello schema? Questo è un aspetto di technical SEO delicato e, quando ben implementato, vincente. Si tratta di aggiungere markup di dati strutturati al tuo sito web così da facilitare la comprensione semantica della pagina agli occhi di Google e degli altri motori di ricerca. Schema.org Markup (anche chiamato Structured Data) aiuta i motori di ricerca a comprendere esplicitamente i tuoi contenuti in modo che tu possa essere trovato e distinguerti nella ricerca organica e vocale su vari dispositivi e piattaforme. Esistono diversi tipi di I Rich Snippet (dati strutturati) come ad esempio:
- Event
- Organization
- Person
- Place
- Product
- Service
- Review
- Rating
Ciascuno di questi se opportunamente applicato aiuta il posizionamento del tuo sito.
La tematica è complessa e l’aspetto chiave però è che se hai compreso cosa è una entità semantica e l’importanza di questo aspetto all’interno dell’algoritmo di Google e dunque di riflesso nel posizionamento organico del tuo sito web posso aiutarti ad implementare i rich snippet. Contattami per una demo, ti mostrerò operativamente il funzionamento.
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L’argomento trattato oggi è sicuramente complesso e potrebbe aver lasciato dei dubbi che se sei interessato ad implementare le entità semantiche nel tuo sito posso aiutare a risolvere.
Da oggi nel tuo vocabolario di SEO devi acquisire la parola Knowledge Graph (grafo della conoscenza). Il Knowledge Graph ha cambiato per sempre la ricerca, per consumatori, marchi e aziende. Cos’è il Knowledge Graph? Il Knowledge Graph è un modello intelligente che attinge all’enorme archivio di entità e informazioni basate sui fatti di Google e cerca di comprendere le connessioni del mondo reale tra di loro. In altre parole, invece di interpretare letteralmente ogni parola chiave e query, Google deduce ciò che le persone stanno cercando.
Non bisogna sottovalutare l’importanza di ottimizzare efficacemente siti e contenuti web, rispondendo correttamente agli algoritmi dei motori di ricerca. Di fronte agli aggiornamenti sempre più complessi dell’algoritmo di Google, SEO Leader offre un supporto a 360° in ambito SEO con la creazione di strategie di digital marketing sempre al passo con le novità.
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