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Come si è evoluta la SERP di Google

La pagina dei risultati di ricerca di Google (SERP) ha subito numerose trasformazioni nel corso degli anni, adattandosi alle esigenze degli utenti e alle innovazioni tecnologiche.

Le nuove funzionalità hanno cambiato radicalmente l’aspetto e la fruizione dei risultati di ricerca, puntando sempre più su personalizzazione, esperienza utente e integrazione dell’intelligenza artificiale.

Da una semplice lista di link, la SERP si è trasformata in un ecosistema ricco di stimoli, e in qualche caso anche fin troppo caotico, con un’interfaccia interattiva che cerca di anticipare e soddisfare le esigenze informative degli utenti.

In questo articolo ripercorriamo le tappe fondamentali di questa evoluzione, analizzando come i cambiamenti abbiano influenzato il modo in cui cerchiamo informazioni, luoghi, professionisti e aziende, prodotti e servizi, e il modo in cui interagiamo online. Ma soprattutto quello che che cambia è l’approccio alla SEO che deve tener conto di tutti questi cambiamenti che avvengono nella SERP per riuscire a ottimizzare i siti proprio o dei clienti.

Vediamo, allora, cos’è e come si è evoluta nel tempo la SERP, e come potrebbe ancora mutare nel prossimo futuro, stando alle più recenti trasformazioni e novità introdotte dall’intelligenza artificiale.

 Cos’è la SERP di Google                            

SERP è l’acronimo di Search Engine Results Page, in italiano pagina dei risultati del motore di ricerca. Questa pagina, in sostanza, contiene l’elenco delle pagine indicizzate e posizionate da Google, che ci vengono restituite in seguito alla ricerca di un argomento tramite query o parola chiave specifica.

L’evoluzione della SERP nel tempo

La SERP dei primi anni (1998-2000)

Nei suoi primi anni di vita, la pagina dei risultati di ricerca era molto semplice, fatta di pochi elementi e, addirittura, senza immagini.

La SERP di Google era caratterizzata solo da una lista di link blu, titoli e brevi descrizioni. Questa interfaccia essenziale rifletteva la filosofia di Google di voler fornire risultati rapidi e pertinenti, senza alcuna distrazione.

Poi, il cambiamento.

L’introduzione degli annunci (2000)

Nel 2000 fanno per la prima volta capolino in SERP gli annunci a pagamento di Google AdWords (oggi Ads). Le Ads sono inizialmente visualizzate su sfondo colorato, dapprima blu, poi giallo, passando per varie modifiche e test, fino a che, nel 2014, lo sfondo colorato non viene definitivamente sostituito da una piccola etichetta colorata a fianco all’url.

La rivoluzione della Universal Search (2007)

Il vero punto di svolta lo segna nel 2007 l’introduzione della Universal Search. Questa grande innovazione ha integrato nella SERP risultati provenienti da diverse fonti, come immagini, video e notizie, offrendo una visione più completa e variegata delle informazioni disponibili.

L’era della personalizzazione e della contestualizzazione (2009-2012)

Con il passare del tempo, Google ha iniziato a personalizzare i risultati in base alla posizione geografica dell’utente, alla sua cronologia di ricerca e ad altri fattori individuali. Questa evoluzione ha reso le SERP sempre più rilevanti e contestualizzate.

L’avvento del mobile e l’importanza del “mobile-first” (2015-2018)

L’esplosione dell’uso degli smartphone ha portato Google ad adottare un approccio “mobile-first”. Le SERP sono state ottimizzate per schermi più piccoli, con l’introduzione di elementi come le schede espandibili e i caroselli di immagini, migliorando l’esperienza di navigazione sui dispositivi mobili.

Knowledge Graph e risposte dirette (2012)

L’introduzione del Knowledge Graph nel 2012 ha rappresentato un altro salto qualitativo. Google ha iniziato a fornire risposte dirette a molte query, mostrando informazioni strutturate estratte da fonti autorevoli direttamente nella SERP, riducendo la necessità per gli utenti di cliccare sui risultati.

Featured Snippets e “zero-click searches” (2014-2016)

Con l’avvento dei Featured Snippets, Google ha iniziato a presentare estratti di contenuti direttamente nella SERP, cercando di rispondere alle domande degli utenti senza la necessità di visitare altri siti. Questo ha portato all’aumento delle cosiddette “ricerche senza clic”, influenzando le strategie SEO.

L’era dell’intelligenza artificiale e della Search Generative Experience (2023)

Negli ultimi anni, l’integrazione dell’intelligenza artificiale ha portato a un’ulteriore evoluzione della SERP. La Search Generative Experience (ed ora AI overview), introdotta nel 2023, promette di rivoluzionare ulteriormente il modo in cui interagiamo con i risultati di ricerca, offrendo risposte generate dall’AI e una maggiore interattività.

Questa innovazione potrebbe portare a un’esperienza di ricerca ancora più fluida e conversazionale, con la SERP che diventa un vero e proprio assistente virtuale in grado di fornire risposte personalizzate e pertinenti.

Impatto sul comportamento degli utenti

Questi cambiamenti hanno profondamente influenzato il comportamento degli utenti. Con l’introduzione di nuovi elementi nella SERP, gli utenti impiegano più tempo a esaminare i risultati e interagiscono in modo diverso con le informazioni presentate.

Cambiamenti importanti nella SERP di Google negli anni

  • Universal Search (2007): integrazione di risultati da diverse fonti come immagini, video e notizie nella SERP principale.
    Con la Universal Search nel 2007, Google ha iniziato a sperimentare immagini e video integrati nei risultati testuali che ha poi seguito un processo graduale. L’integrazione più completa e sofisticata di questi elementi è avvenuta nel corso degli anni successivi, con miglioramenti continui.
  • Local Pack (2010-2012): Google inizia a dare sempre maggior rilievo ai risultati locali con l’introduzione del Local Pack nei risultati di ricerca. Da qui, l’esigenza di implementare la Local SEO.
  • Knowledge Graph (2012): introduzione di riquadri informativi su entità specifiche, fornendo risposte dirette nella SERP.
  • Featured Snippets (2014-2016): implementazione di estratti di contenuto in posizione zero per rispondere direttamente alle query degli utenti.
  • People Also Ask (PAA) (2015): introduzione del box “people also ask” per migliorare l’esperienza utente.
  • Mobile-first Indexing (2016-2018): passaggio all’indicizzazione prioritaria dei contenuti per dispositivi mobili.
  • Continuous Scrolling su Mobile (2021): implementazione dello scorrimento continuo nei risultati di ricerca su dispositivi mobili.
  • Search Generative Experience (SGE) (2023): introduzione di risposte generate dall’AI direttamente nelle SERP, attualmente in fase di test.
  • Continuous Scrolling su Mobile (2021): implementazione dello scorrimento continuo nei risultati di ricerca su dispositivi mobili.
  • Search Generative Experience (SGE) (2023): introduzione di risposte generate dall’AI direttamente nelle SERP, attualmente in fase di test.

Caratteristiche principali della SGE (ora AI Overviews)

  1. Genera risposte AI direttamente nelle SERP, basandosi sulla comprensione del contesto e delle intenzioni dell’utente.
  2. Offre un’esperienza di ricerca più conversazionale e interattiva.
  3. Può fornire risposte complete a domande complesse senza la necessità di navigare tra diversi siti web.
  4. Utilizza modelli di linguaggio avanzati come LaMDA (Language Model for Dialogue Applications) per generare contenuti originali.
  5. Può influenzare il traffico organico e le strategie SEO tradizionali.

Anche se non con questo stesso impatto sulla struttura della SERP, esercitato dalle SGE, Google aveva già sviluppato tecnologie avanzate di intelligenza artificiale per migliorare la comprensione delle query degli utenti e la rilevanza dei risultati, portando a:

  • Risultati più precisi e contestualizzati
  • Migliore interpretazione delle query in linguaggio naturale
  • Anticipazione delle intenzioni di ricerca degli utenti.

Le tecnologie che hanno permesso questa evoluzione nella comprensione semantica dei contenuti sono:

  • RankBrain (2015): introduzione dell’intelligenza artificiale nell’algoritmo di ranking di Google.
  • BERT (2019): con Bert avviene il miglioramento della comprensione del linguaggio naturale nelle ricerche.
  • MUM (Multitask Unified Model) (2021): tecnologia AI avanzata per comprendere e generare linguaggio in modo più sofisticato.

Cosa integra oggi la SERP

Oggi per essere presenti su Google è necessario muoversi su più fronti con una strategia SEO, per ottimizzare i nostri siti in modo più trasversale e capillare, così che Google possa mostrarli all’interno di tutti questi elementi. Ecco perché più che parlare di SEO Specialist diventa ormai più corretto rivolgersi al Digital Strategist  che integra anche le conoscenze SEO ma ampliandole con competenze molto più estese.

Inoltre, ricordiamo che la SERP non è uguale per tutti, ma si adatta all’esperienza dell’utente all’interno dei motori di ricerca, offrendo risultati sempre più personalizzati e contestualizzati.

Ecco tutti gli elementi che oggi, nel 2024, troviamo nella SERP di Google:

  • Annunci di Google Shopping
  • Annunci Rete di Ricerca
  • Standard Link
  • Immagini e video integrati
  • Google Maps: i Local Pack, ovvero la mappa con tre risultati suggeriti
  • Notizie
  • Rich snippets
  • Prodotti simili
  • Knowledge Panel
  • Recensioni e valutazioni
  • Featured Snippets
  • FAQ
  • People Also Ask
  • Video e Podcast
  • Caroselli di prodotti
  • Mappe interattive.

Google è diventato nel tempo un vero e proprio ecosistema con dentro tutto quello che può tornare utile all’utente in fase di ricerca e scoperta. Ma ci sono anche delle conseguenze da considerare nel modo di fare SEO per il posizionamento, che si è dovuto adattare diventando sempre meno prevedibile e più complesso.

Aumento delle “zero-click searches”

Con l’introduzione di queste nuove funzionalità, è aumentato il fenomeno delle ricerche che non generano clic sui risultati organici. Molti utenti trovano le informazioni di cui hanno bisogno direttamente nella SERP, senza visitare i siti web.

Personalizzazione dei risultati

Google ha implementato una maggiore personalizzazione dei risultati in base a fattori come:

  • Posizione geografica dell’utente
  • Cronologia di ricerca
  • Interessi dedotti dal comportamento online.

Focus sull’esperienza da mobile

Con l’aumento dell’uso di dispositivi mobili, Google ha adottato un approccio “mobile-first”. Le SERP sono state ottimizzate per schermi più piccoli, con l’introduzione di elementi come:

  • Schede espandibili
  • Caroselli di immagini
  • Design più compatto e scorrevole.

Maggiore volatilità dei ranking

Gli aggiornamenti dell’algoritmo di Google sono diventati più frequenti e impattanti. Nel 2020, ad esempio, Google ha apportato ben 4.500 modifiche ai meccanismi delle SERP. Questo ha reso il posizionamento dei siti web più volatile mettendo a dura prova il lavoro degli esperti SEO.

Focus sull’esperienza utente


Gli ultimi aggiornamenti dell’algoritmo hanno posto sempre più enfasi sull’esperienza utente. Fattori come la velocità di caricamento delle pagine, l’usabilità su mobile e la qualità complessiva del contenuto sono diventati cruciali per il posizionamento.

Evoluzione della ricerca vocale

Con l’aumento dell’uso di assistenti vocali, le SERP si sono adattate per rispondere meglio alle query in linguaggio naturale e fornire risultati ottimizzati per la lettura vocale.

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Christian Carlo Cilli

SEO and Digital Marketing Consultant | Trainer | Innovation Manager I Create Web Marketing and Digital PR strategies

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